domenica 17 novembre 2013

Ho tanta nostalgia...Degli ANTA!

Riflessioni nostalgiche di una fanciulla nata negli anni '80, quando in tv ballavano la Cuccarini e Heather Parisi, Grillo faceva il comico, e ci si intratteneva con gli artisti, non con politici e veline.
Nelle ultime settimane mi crogiolo nei ricordi dell'infanzia. Il regredir mi è dolce negli anni '80/'90. E mi accorgo di avere molta nostalgia della tv di allora, dei personaggi, delle soubrette eleganti e rassicuranti, dei varietà e soprattutto dei balletti straordinari che mandavano in tv il sabato sera o, più tardi, la domenica pomeriggio. Ho iniziato così a danzare da bambina. Mi incantavo a guardare le piroette della Cuccarini e le spaccate di Heather Parisi e tentavo disperatamente di emularle. Chiedevo spesso a mia madre di guardare Hello Spenk. Ma quando apparivano le ballerine bionde, mi imbambolavo e dopo un po'prendevo ad ancheggiare come loro. La danza, quella vera, all'epoca, era sempre in tv. Capitava che apparisse persino Carla Fracci o che a Fantastico danzasse Raffaele Paganini. Per non parlare di loro, le ballerine bionde dai corpi sinuosi. Tutte avevano studiato danza classica. E tecnicamente, soprattutto alcune, erano perfette. A me importava poco di raggiungere la perfezione. Mi bastava riuscire a fare la spaccata fino a terra e alzare la gamba in alto come Heather Parisi. Pensavo che fosse questo il requisito più importante per diventare una ballerina vera. Punte, tutù, scarpette e spaccate. Ma bisognava esercitarsi tanto per essere come loro, davanti la tv e a scuola. E vai con le spaccate senza riscaldamento, le ruote a ripetizione prima di iniziare la lezione o le prove per il saggio. I crampi notturni erano assicurati. "Ma chissenefrega,- pensavo- se questo mi porterà ad essere come Lorella, ben venga!". Ed ora, a 30 anni, la domenica quando accendi la tv e ti trovi l'Arena di Giletti, cambi canale e incontri la faccia butterata di Barba D'Urso o il solito politico dall'Annunziata, ti assopisci sul divano e sogni...LORO! Partono le prime note de La notte vola, io vestita come Lorella (maglia e gonna bianca con bottoni dello stesso colore) e pettinata anche peggio, comincio a muovere le mani e....Vola con tanto fiato in gola, il buio si innamora, la notte vola!!!, canto a squarciagola senza vergogna alcuna. Sì, lo ammetto: l'ho cercato in tutti i negozi vintage di Roma quel completo anni '80... Per non parlare del chiodo bianco! Giuro che se li avessi trovati, li avrei comperati subito. Che coatta, vero? Forse un po'. Però mi sarebbe bastata anche una delle tutine di Heather, tipo quella di Disco Bambina, per rivivere, anche solo per un attimo, quegli anni felici, spensierati quando il sabato sera, dopo il bagno caldo, ti infilavi il pigiamone e, con il boccone in bocca, abbandonavi la cucina per sederti in salone a goderti un bel FANTASTICO. Oppure una Buona Domenica con la coppia Cuccarini\Columbro. Ero più grandicella allora, ma la passione per il ballo non mi aveva abbandonata e, ogni domenica, avevo appuntamento con Lorella per ballare la sigla...Liberi, Liberi... Mi sono trovata spesso a Roma a fantasticare davanti al Teatro delle Vittorie che, a vederlo dal vivo, mi ha un po'deluso. Da provincialotta qual ero, lo immaginavo enorme, un po'come Roma, invece non è così. Ma resta comunque il Teatro delle Vittorie, come l'Ariston per chi sogna Sanremo, è un tempio a prescindere. A risentirle oggi quelle canzoni, e a rivedere i video, mi accorgo di come la tv commerciale abbia operato sulle nostre menti. Da bambina associavo automaticamente una marca ad un prodotto. Per esempio, nel video della Notte Vola della Cuccarini, ricordavo che ci fosse una cucina, una pentola piena d'acqua, dei piatti e... Un pacco di pasta Barilla! Della pasta neanche l'ombra, il resto invece è presente, anche se è del tutto fuori contesto. Mi spiegate cosa ci fa una ballerina bionda su una moto in una cucina? Ho capito che la Cuccarini era la nuova testimonial di Scavolini, la cucina più amata dagli italiani, ma non puoi piazzare mensole e fornelli dappertutto. Nonostante questo, quella tv mi manca molto. La musica, la professionalità, la serenità e anche il luccichio delle paillette. Chissà cosa accadrebbe se al posto di una noiosa puntata di Porta a Porta, mandassero in onda Fantastico 7 insieme con una performance di Alessandra Martines. Chissà che effetto avrebbe sugli italiani vedere più spettacolo vero e meno politica, meno politici, meno chiacchiere e cronaca nera, più teatro, lirica e balletto in tv, in PRIMA SERATA. Troppa evasione forse? Non ce lo meritiamo, mi chiedo e vi chiedo, un po'di sano varietà in questa bislacca società dove ogni cosa è in crisi? Vabbè, per fortuna c'è Youtube, e possiamo fare finta che Maria De Filippi, Bruno Vespa, Carlo Conti, le veline, le shampiste, Belen e altre, non esistano affatto e non siano mai esistiti, e la domenica o il sabato, quando ci pare, ci concediamo ancora di sognare. Forse è proprio nei momenti peggiori che si ha la necessità di rifugiarsi negli anni migliori, quando Grillo faceva il comico e non il politico. Allora, tenetevi forte che... SI VOLAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!

venerdì 1 novembre 2013

#regionalibas: Il donatore di lavoro

Tempo di elezioni e di promesse elettorali. In Basilicata, per alcuni, la posta in gioco è sempre la stessa: il lavoro che non c'è
Un genitore lucano che, in piena campagna elettorale, vede il figlio disoccupato uscire di casa molte volte al giorno, pensa che potrebbe avere faccende da sbrigare, che forse ha dei problemi di cui non può parlare ai genitori, o che magari, non so, invia cv o domande di partecipazione a selezioni di vario genere via posta? No, il genitore lucano medio, compiaciuto, domanda:"Ma... Quindi... Hai trovato qualcuno che ti dà un po'di lavoro?". Traduzione per gli ingenui:"Quindi ti sei messo appresso ad uno dei candidati? Fai lo schiavo perché ti ha promesso un posto di lavoro?". Se la risposta fosse"Sì", il genitore si complimenterebbe col figlio, sfigato, escluso dal mercato del lavoro, poiché finalmente ha capito che senza santi in paradiso non si va da nessuna parte e che se VUOLE DAVVERO UN LAVORO deve rivolgersi ai POLITICI. Divinità macilente, capaci di ingurgitare quintalate di pane e salsicce, e di creare posti di lavoro dal nulla, senza bisogno di creta o fango, con l'ausilio di una semplice macchina fotocopiatrice piazzata in un corridoio del palazzo regionale. Ci sarà pur bisogno dell'ennesimo "addetto alle fotocopie" o no? Altrimenti ricorriamo al concorso pilotato, sempre che il fanciullo da piazzare sia laureato. Et voilà, il voto per le regionali è assicurato. Ora, i lettori di questo blog tenderanno a parteggiare per il figlio e se la prenderanno col genitore disperato. Ma chi è il vero colpevole in questa tenzone? L'assassino non compare. E' assente benché venga più volte nominato. Ovvero, Il POLITICO, sedicente deus ex machina e gallina dalle uova d'oro che, da sessant'anni, si procaccia preferenze in tal modo. Mi dicono fonti autorevoli che, nella campagna elettorale in corso, sono stati già avvistati molti di questi maghi Merlino, gente abituata ad ampliare il bacino di voti e procacciarsi nuovi elettori promettendo lavoro, contratti e chissà cosa. A costoro faccio un appello: SMETTETELA! Noi elettori non siamo stupidi! Noi elettori siamo stufi di essere presi in giro e soprattutto abbiamo una dignità. Il lavoro è un diritto, non un favore. Il lavoro non si riceve in dono, ma si ottiene, si merita. Il lavoro è una necessità e non si specula su di esso. Rientriamo in casa e vediamo come si è conclusa la discussione tra figlio disoccupato e genitore disperato. "Papà veramente io il lavoro me lo trovo da solo!" "Ah. E come?" "Sto facendo dei colloqui in un'azienda e ci sono buone probabilità di assunzione". Il genitore disperato sgrana gli occhi sbigottito mentre il figlio disoccupato fa spallucce e infila nuovamente la porta. La politica non c'entra. E ci auguriamo che smetta di c'entrare in tutto quanto accade nella nostra regione.